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MTW EXTRA: EXECUTIVE TRAVEL
Uno Stage
negli Stati Uniti:
un investimento
per il futuro
Let's keep in touch with our news, events
and more of our activities.
by Antonio Acunzo
CEO MTW GROUP USA
Oltre all’esperienza professionale di training, l’internship facilita il networking a tutto vantaggio del percorso di crescita di carriera poiché lo stagista riporta direttamente a posizioni di mid-management ed executive che agiscono nel ruolo di mentor.
Ecco come funziona e quali sono i settori con il più alto tasso di crescita.
Sono 23.000 gli studenti stranieri presenti qui negli Stati Uniti per svolgere un internship presso un’azienda americana. Per molti di loro la conclusione della stage si evolverà in un trasferimento diretto negli Usa dando l’avvio ad una carriera a stelle e strisce. Per gli altri il rientro nel Paese di origine forti di aver acquisito competenze rilevanti che rendono il CV più competitivo alle valutazioni delle human resources.
Quello dello stage negli Stati Uniti è un ambito che da anni mi entusiama perché significa dedicarsi alla futura classe dirigente italiana direttamente nella sua esperienza formativa più importante: la prima, quella che non si scorderà mai.
Uno stage in USA offre una esperienza unica e diretta di vivere lo spirito imprenditoriale e manageriale di una azienda americana direttamente sul campo e nel paese che è la maggiore economia al mondo.
Oltre all’esperienza professionale di training, lo stage facilita il networking a tutto vantaggio del percorso di crescita di carriera poiché durante l’internship, l’intern (lo stagista) riporta direttamente a posizioni di mid-management ed executive che spesso agiscono nel ruolo di mentor a tutto vantaggio del percorso professionale dell’intern che acquisisce esperienza diretta in diversi aspetti dell’azienda americana nel suo business model e scopre il reale career path sulla base dei propri interessi.
Ma andiamo per gradi.
Prima di tutto sono
due le modalità di stage:
- INTERN (stagista)
- TRAINEE (tirocinante).
Sebbene i due termini intern e trainee siano spesso utilizzati in maniera intercambiale, nella realtà ricoprono ruoli distinti all’interno di un contesto organizzativo e la differenza risiede nella tipologia del programma di formazione che riflette anche il differente impegno ed eventuale integrazione aziendale. Mentre l’intern è solitamente associato ad una posizione temporanea all’interno di una azienda, più funzionale per esempio durante una pausa accademica, tra la laurea e il dottorato, così da fornire una visione pratica in ambito dell’area di studi del candidato, il trainee fa spesso parte di un programma di formazione strutturato all’interno di un’azienda, generalmente finalizzato a preparare l’individuo a un ruolo specifico.
L’internship, che può avere una durata di 12-18 mesi, può non essere retribuito, se finalizzato al riconoscimento di crediti accademici, come nel caso di interns che svolgono lo stage in preparazione ad un dottorato di ricerca, evidenziando una differenza fondamentale tra i due ruoli e che vede attribuire invece al trainee un salario perché spesso considerato come un dipendente interno.
Dal nostro osservatorio qui negli Stati Uniti, le industrie con le quali ci interfacciamo e i settori di business più propensi nel considerare la presenza di un intern o di un trainee sono quelli che registrano il più alto tasso sia di crescita che di innovazione:
• l’industria Tech (declinata nelle varie specializzazioni da Green Technology a Elettronica, Cybersecurity, Artificial Intelligence, Software Engineering)
• il settore Thl (Tourism Hospitality & Leisure e soprattutto nella fascia alta dell’alberghiero di lusso e nei parchi a tema)
• Finanza (in particolare nella Corporate Finance, nel Wealth Management, nelle banche di investimento, nelle società di Private Equity e Venture Capital)
• Luxury (dal Fashion al Design)
• Healthcare/Pharma/BioTech (per la ricerca e sviluppo di nuove cure farmacologiche, nuovi vaccini, nuove protesi, all’avanzxamento della tecnologia biomedica)
• Architecture & Construction (per urban design, building projects, modellazione, parametrizzazione, prototipazione, design, interior design)
• Automotive (per day-to-day work, e-cars, innovation, design)
• Environment (per la gestione del cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente)
Citiamo giusto qualche azienda leader americana con interessanti programmi di internship: Boeing, Apple, Google, Microsoft, American Express, GE, General Motors, Starbucks.
E non sono solo New York o San Francisco le destinazioni più ambite per uno stage, ma soprattutto i 4 stati di Florida, Texas, North Carolina e Georgia che oggi guidano la crescita economica degli Usa.
Per qualificarsi per uno stage (serio) negli Stati Uniti il candidato italiano deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
• essere cittadino italiano
• diploma di laurea italiano o in possesso dell’equivalente di una laurea statunitense
• aver accumulato almeno un anno di esperienza lavorativa nel campo di formazione proposto (solo come Trainee, non richiesto per Intern)
• avere almeno 18 anni di età
Ma uno Stage che possa rappresentare una pietra miliare nell’avvio di un serio percorso professionale deve essere programmato con anticipo e non, come molti giovani auspicherebbero, essere avviato in primavera per una imminente partenza estiva.
Si parte dalla ricerca e selezione dell’azienda Usa che offra un internship in linea con gli interessi accademici e professionali del riciedente, per avviare poi la procedura di rilascio del visto J-1 (attenzione alle richieste esose) e delle autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dello Stage, alla logistica per la pianificazione più funzionale per il soggiorno negli Stati Uniti e per l’inserimento dello stagista nel “competitive work environment” americano.”
Sono solo alcuni degli ambiti che vanno pianificati in team con il candidato stagista per il suo inserimento sia dal punto di vista legale che professionale.
E sottolineo legale perché vi sono ancora alcune realtà che pensano di far credere a giovani malcapitati di entrare negli Stati Uniti con un semplice visto turistico Esta di tre mesi e improvvisare esperienze lavorative fittizie con gravissime conseguenze (se scoperte…e vengono quasi sempre scoperte) sia per lo stagista, al quale viene revocato il visa waver e negato l’ingresso nel territorio Usa per diversi anni, che per la “furba” azienda che viene multata con pesanti sanzioni.
Concludendo, con un aspetto di non secondaria importanza, nel corso dello stage si ha l’ineguagliabile opportunità di elevare il proprio livello di conoscenza della lingua inglese a full professional proficiency. E questo lo riscontriamo sempre di più negli incontri mensili che abbiamo con gli Interns dove monitoriamo il progress della loro esperienza di stage e contemporaneamente notiamo migliorare anche la loro fluency linguistica.
